Vecchio pubblico macello – Domanda Pannocchia
visti i pochi appunti riferentesi alla vendita del vecchio macello di Lari
Ritenuto che dalle carte non risulta se il contratto 2 maggio 1901 rogato Marcacci fosse la stipulazione e conferma di una aggiudicazione all’asta pubblica nel qual caso occorrerebbe conoscere le condizioni poste nell’avviso d’asta ossivero la consacrazione di condizioni liberamente convenute tra le parti.
Ritenuto che in quest’ultimo caso non potrebbesi equamente impugnare il diritto nel compratore alla consegna della intiera superficie di fondo vendutagli in R 924 pari a dare 3 e cent 5 – non potendosi ritenere come dizione equivalente a quella “a corpo, non a misura“ la frase usata nel citato contratto “nel modo in cui si trova” la quale si riferisce allo stato e grado di cultura, mantenimento ed non certo alla consistenza superficiale del fondo venduto.
Ritenuto che prima di prendere una decisione qualunque, convenga avere il parere dell’Ufficio tecnico Comunale e quello della commissione del contenzioso.
La Giunta sospesa ogni pronunzia incarica il Sig. Sindaco di sottoporre alla Commissione del contenzioso l’affare accompagnato dal parere scritto dell’ufficio tecnico del comune.