Telefono
Il Presidente Comunica che avendo il Direttore dei Telefoni dell’Italia Centrale espresso il desiderio di dimostrare cogli atti alla mano che la cusa del ritardo all’estensione del servizio telefonico alle nostre colline non era da imputarsi alla Società ma sibbene al Governo, riunì a Pontedera i Sindaci di Ponsacco e Palaia che insieme ad esso Presidente erano stati nominati nella precedente adunanza di tutti i Sindaci delle colline, a rappresentare i medesimi nei provvedimenti da adottarsi per la risoluzione di questa lunga pendenza. A tale adunanza intervenne il Direttore dei telefoni Michelozzi il quale mostrando ed illustrando il carteggio passato scagionò la Società da egli rappresentata dalla colpa attribuitagli.
A dir vero tutti si persuasero delle ragioni addotte dal rid.to Sig. Michelozzi tantoché di comune accordo fu stabilito di indirizzare una lettera al Ministro delle Poste e Telegrafi di cui da lettura onde sollecitarlo a secondare i giusti desideri delle nostre popolazioni.
In questo frattempo gli pervenne dall’Onorevole Deputato del Collegio Avv. Bianchi una lettera del Sottosegretario di Stato On.le Bertetti colla quale si comunica che soltanto il 29 Febbraio p.p. la Società suddetta rimise la domanda di Concessione senza però corredarla dei documenti necessari per essere presa in considerazione.
Tale lettera fu da esso Presidente trasmessa in copia al Direttore della Società Telefoni con invito ad inviare senza ritardi i documenti in parola.