Si receda dall’intimazione trasmessa al Dr. Gotti relativamente al vicolo che percorre lungo la di lui casa ed orto da una parte, e dall’altra un piccolo pezzo di terra comprato dal Curini
Il Presidente ha rappresentato al Consiglio che il D.e Francesco Gotti di Lari per mezzo di pietre da un lato e un cancello di legno dall’altro chiuse poco fa la via che percorre lungo la di lui casa di abitazione ed orto da una parte, e dall’altra lungo il piccolo pezzo in terra interposto, tra detta via e la strada pubblica già spettante ai Signori Curini ora acquistato dallo stesso D.e Gotti impedendo così il passo per la medesima; che la Giunta Municipale nell’Adunanza del 18 Febbraio scorso riservandosi di proporre al Consiglio l’esame e risoluzione di questo affare a tutela dei diritti che spettar potevano al Comune su detta via per cui i Comunisti transitavano deliberi trasmettersi al nominato D.e Gotti giudiziale intimazione a riaprire il detto passo e che venendo di fatto al medesimo trasmesso nel giorno successivo; che il D.e Gotti nella stessa Adunanza della Giunta dichiarò essere detta via di sua esclusiva proprietà per la riunione in esso del possesso di tutti i fondi su cui era praticata ed ai quali serviva, ed essere stati atti meramente facoltativi e di semplice tolleranza il passo praticatovi dai Comunisti; che a sostegno di questa sua dichiarazione aveva esibito in quest’Uffizio comunale al 21 Febb decorso una di lui memoria corredata di vari documenti e dalla quale resulterebbe essere la detta via di sua proprietà privata e nel diritto di disporne come più le fosse piaciuto.
Quindi il Sindaco stesso esibendo al Consiglio i Documenti preindicati richiamava il medesimo a deliberare conforme ne faceva anche istanza lo stesso D.e Gotti sull’affare preindicato.
Ed il Consiglio, dopo essersi allontanato dall’Adunanza lo stesso Consigliere D.e Gotti; veduta la Deliberazione della Giunta sopraindicata, veduta la memoria presentata dal D.e Gotti; veduti i Documenti colla medesima presentati; fatti gli opportuni riscontri sulle confinazione dei fondi fra i quali la detta via percorre, non che i Rapporti dell’Ingegnere Comunale Sig. Piccioli e le Deliberazioni magistrali in detta memoria allegati e discusso l’affare.
Considerando che al vicolo che intercedeva fra la proprietà antica Curini e le altre Fracassi e Bardi attualmente riunite nel D.e Francesco Gotti non è dimostrato con la necessaria chiarezza che abbia i caratteri e gli estremi di via pubblica e sia perciò destinata all’usa ed al servizio pubblico.
Che invece e per i Contratti e per le diverse relazioni dell’Ingegnere che ha interloquito e per le deliberazioni magistrali offre piuttosto i caratteri e le qualità di via vicinale e quindi di via spettante per la proprietà del suolo di vicini possessori Fracassi, Bardi e Curini oggi Gotti ed utile solamente per soddisfare i loro bisogni e loro comodità.
Che sebbene anche la via vicinale possa in alcuni essi esser soggetta a servitù in favore del pubblico, pure nella specie ed attesa anche la posizione in cui detta via trovavasi per via che il Comune nel 1837 rettificasse e deviasse in quel punto la limitrofa strada pubblica, la medesima servitù non era specificata e quindi la soggezione ad essa della via vicinale non era conclusa nei modi legittimi ed anzi poteva e doveva dirsi esclusa per i fatti deposti dal concorde attestato di molti fidefacenti più o meno regolarmente sentiti.
Il Consiglio delibera di rifarsi dall’intimazione trasmessa al Sig. D.e Gotti il quale ritiene libero disporre come di cosa sua dell’accennato vicolo mentre che riuscisse attualmente in se stesso tutti i diritti che competevano agli antichi possessori e proprietari contermini, con voti 14 tutti fav. per alzata e seduta.