Sussidi di latte – relazione Panattoni
Il Consiglier Cav. D. Angiolo Panattoni premettendo di essere stato incaricato dalla Giunta di studiare i mezzi necessari onde la somma non indifferente che il Comune spende ogni anno per sussidi di latte venga erogata senza abusi e colla minor frode possibile da lettura di una elaborata Relazione del seguente tenore:
“Incaricato dal Sindaco e dagli altri Componenti la Giunta Municipale di studiare i mezzi necessari se non a diminuire a fare almeno quella somma che il nostro Comune annualmente spende sotto la rubrica – Sussidi di late – venisse erogata senza abusi e colla minor frode possibile, dopo aver constatato il modo col quale si comportano in proposito i più cospicui e distinti Municipi d’Italia ho dovuto convincermi che fino ad oggi si manca dovunque di Regolamenti logici e di norme morali, se si eccettua il Comune di Firenze ove nella recente riforma è stato espressamente decretato l’impianto di un impiego sotto il titolo di dirigente l’Ufficio Comunale d’Igiene e di Beneficenza a sostenere il quale è chiamato il distintissimo Medico Cav. D. Amerigo Borgiotti Segretario della Commissione Sanitaria Municipale.
Non potendo per le sopra espresse ragioni norme indicare già da altri tracciate sottopongo allora giudizio alla loro determinazione il proprio concetto.
È per me indubitato che un Municipio bene ordinato deve soccorrere le Madri povere nell’adempimento del più sacro dei loro doveri quale è l’allattamento della proprio prole; ma appunto perché trattasi di doveri sacri deve di preferenza favorire la buona igiene e tener saldi i legami di famiglia col dare sussidio di denaro alle Madri valide le quali dalla miseria impedite a nutrirsi a sufficienza o per accutire a qualche guadagno distratte dalla custodia della loro creatura potrebbero ad esse esclusivamente dedicarsi se la loro sorte si facesse meno misera.
In tal caso si potrebbe porre la condizione = sine qua non = della vaccinazione entro il terzo mese per continuare l’erogazione del sussidio e per non eccitare la suscettibilità dei Medici interessare dei Comitati femminili per sorvegliare l’uso del benefizio stabilendo così un utile reciprocanza tra i benefattori e i beneficati.
In appoggio di questo concetto vi è il fatto che i privati e le Società Cittadine di beneficenza s’intendano più perché i Municipi e più di rado sono ingannati.
In ciò la tendenza a sussidiare dette associazioni a spotestarsi dell’officio diretto come parte amministrativa Municipale.
Fatta questa grande distinzione restano pur troppo le Madri invalide o per malattia acute sopravvenute nel puerperio, o per mala conformazione degli organi secretori o per infermità costituzionali o caso meno frequente per vera e propria agulassia e allora occorre esigere dichiarazioni precise dai Medici visitatori e magari spiegare una ragione di verifica e di controllo a tutti gli effetti della miserabilità come della causa determinante la collazione del sussidio.
E con tutto ciò o Signori avrò forse corrisposto alla richiesta? Non me lo lusingo e credo che questa cantafora non avrà altro valore che di avere mostrato la mia buona volontà.
Lari lì 14 Maggio 1872 . Delle SS. LL. Illus. Dev.o.mo Servitore D. Angiolo Panattoni.“
Sorge discussione pel merito dell’affare di cui è parola e varie e disparate sono le opinioni espresse in proposito dagli adunati, finalmente il Consiglio a proposta dello stesso Relatore Signor Panattoni delibera che la Giunta la quale dette la commissione del Rapporto prende in esame il rapporto stesso, studi i mezzi che crede più acconci a raggiungere l’intento e faccia quindi al Consiglio le sue proposte. Per voti dieci tutti favorevoli resi per alzata e seduta.